Nuovo bluff di Trump: Bruxelles va in crisi e le borse Asiatiche crollano



"Se l'UE non farà gli investimenti promessi alzeremo i dazi al 35%". Questa è la dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump in un intervista a Cnbc. Dopo dieci giorni dall'accordo tra UE e USA, l'inquilino della Casa Bianca, come al suo solito, torna ad alzare i toni e a rivedere gli accordi. Ma facciamo ordine.



Durante l'incontro tra i due leader internazionali, uno degli accordi che l'Europa si impegnava a rispettare, era quello di investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti. In caso contrario il presidente Trump aveva già garantito che ci sarebbe stata una netta modifica percentuale sui dazi (che, ricordiamo, erano scesi del 20%, arrivando così al 15%). 

Da Bruxelles, un alto funzionario UE ha dichiarato che "ci saranno ulteriori turbolenze commerciali con Washington" e che " i dazi al 15% su tutti i settori sono una polizza assicurativa". Tuttavia, per avere notizie più concrete, dovremo attendere i prossimi giorni o le prossime ore, e vedere fino a dove la follia di Trump può arrivare.


Ma la serata del presidente statunitense è andata oltre le minacce, imponendo all'India dei dazi del 25%, una soglia più alta rispetto a quelle concordate con altri paesi Asiatici, che hanno tariffe che non vanno oltre il 20%. Questa decisione, secondo quanto dichiarato da Trump, è fondata su una motivazione ben specifica:


Il primo ministro Indiano Narendra Modi, dall'inizio dell'invasione Ucraina, è stato tra i maggiori importatori di Petrolio russo, rimanendo secondo solo alla Cina. Per diverso tempo questo non è stato un problema. Specialmente nei primi mesi, in cui il presidente Trump aveva dimostrato una netta vicinanza nei confronti della Russia ed un evidente distacco nei confronti dell'Ucraina. Ma adesso lo scenario è totalmente diverso: in seguito all'ostruzionismo di Vladimir Putin per quanto concerne il "cessate il fuoco" in Ucraina, il presidente repubblicano ha modificato radicalmente i rapporti diplomatici intrattenuti col Cremlino. A seguito di ciò, le decisioni commerciali dell'inquilino della Casa Bianca sono cambiate radicalmente con l'India e, in generale, con tutti gli alleati economici della Russia. 


Borsa: le asiatiche crollano


La situazione è preoccupante: il Nikkei 225 di Tokyo ha perso l'8%. A mezzogiorno era in calo di un ulteriore 6% , arrivando a 31.758,28 punti.

Anche in Cina il panorama è drastico: l'Hang Sengh è crollato del 9,4% a 20.703,30 punti, mentre l'indice Shangai Composite ha perso il 6,2%. Il Petrolio, in chiusura, ha avuto un calo del 4%, raggiungendo un prezzo di 59,49 $ a barile.


In una situazione geopolitica così tesa, possiamo arrivare ad una sola certezza: Donald Trump ha il coltello dalla parte del manico, facendo sanguinare i mercati occidentali e asiatici, piegando l'economia globale.


a cura di Stefano Pelliccia

Commenti

  1. "Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza."
    Enrico Berlinguer

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