Dazi: UE a lavoro per una nuova trattativa con la Casa Bianca
A pochi giorni dall'ordine esecutivo raggiunto tra Ursula von der Leyen e Donald Trump per quanto concerne i dazi, i 27 stati membri sono divisi sull'accordo stabilito tra i due: dal 7 Agosto le importazioni avranno una tariffa del 15% esclusi acciaio e alluminio.
Trattativa che ha scatenato innumerevoli polemiche e insoddisfazioni. Il negoziato, a detta di molti, non soddisfa, ma umilia. E non siamo solo noi europei a dirlo, ma anche americani e inglesi: secondo il New York Times questo patto commerciale "ha dato a Trump molto più di quello che voleva". Anche il Financial Times esprime il suo massimo dissenso parlando di una netta resa dell'UE nei confronti dell'inquilino della Casa Bianca.
Ovviamente, anche i leader Europei, mediante conferenze stampa e comunicati social, hanno avuto la possibilità di esprimere la loro opinione sulle abilità di mediazione della Von der Leyen. In Francia, il premier Francois Bayrou ha definito il 27 Luglio (giorno in cui c'è stato l'incontro tra Trump e la portavoce della commissione europea) "un giorno buio per l'Europa, una completa sottomissione agli USA".
Anche a Berlino il feedback non è positivo: il cancelliere Friedrich Merz segnala le proprie preoccupazioni sulla macchina economica tedesca, che, ricordiamo, è la base fondante dell' economia europea. "Non sono soddisfatto ma non credo si potesse ottenere di più, sicuramente l'economia subirà un danno considerevole", aggiunge.
Borse in picco dopo i dazi
Tralasciando le varie dichiarazioni dei leader europei, sono i numeri a parlare e a fare la differenza: le borse mondiali hanno chiuso la settimana con un forte calo. a Wall Street il Dow Jones ha chiuso con il -1,23% a 43.588,58 punti, il Nasdaq ha ceduto il 2,24% a 20.650,13 punti e lo S&P 500 ha perso l'1,60% a 6.238,01 punti.
Male anche in Europa, dove il nervosismo a Bruxelles porta perdite non indifferenti: gli investitori in questa settimana hanno perso oltre 269 miliardi di capitalizzazione. Pierre Oliver Gourinchas, capo economista del Fmi afferma: " situazione deludente, il Pil fa fatica a crescere e rischiamo di tornare a una media da Covid"
Nel bel mezzo di una guerra commerciale che destabilizza mercati finanziari, leader Mondiali e noi cittadini, la questione dazi rimane un punto interrogativo non indifferente. il 15% rappresenterà l'inizio di una trattativa ben più grande tra l'Europa e gli USA, o sottolinea l'incapacità di negoziare della Von der Leyen?
a cura di Stefano Pelliccia
Mala tempora currunt.
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