MISSILE NEL RITROVO ARTISTICO DI GAZA: ECCO I MORTI

Era il 30 Giugno quando un missile Israeliano ha colpito la caffetteria Al-Baqa, presso Gaza City. Questo cafè, era il ritrovo di giornalisti, reporter, attivisti e artisti che ogni giorno documentano la follia israeliana. 


Sono 33 i Palestinesi uccisi. 33 vite umane che si uniscono agli oltre 40.000 morti che sono stati registrati nella striscia di Gaza dal 2023 fino ad oggi. Tra i morti c’è anche il fotografo, regista e artista Ismail Abu Hatab. Un nome noto non solo in Medio-Oriente, ma anche in Occidente: è celebre la sua ultima mostra "Between sky and sea” che è stata esposta a Los Angeles e che, lo scorso Aprile, ha riscosso un gran successo. Insieme a lui
c’è anche la giornalista Bayan Abu Sultan, rimasta ferita gravemente a seguito dell’esplosione. Negli ultimi giorni è virale la sua foto con il volto ricoperto di sangue e con una maglia recitante “
Normal is boring” (la normalità è noiosa). Ad ormai due anni da questo mostruoso ed ingiustificato genocidio, che ha portato all’ annullamento della dignità dei cittadini Palestinesi, non è possibile parlare di guerra ma di annientamento sistematico.  Il premier Israeliano Netanyahu sta cancellando un popolo, la sua voce e la sua memoria. Ed alcune democrazie occidentali, colpevolmente, guardano altrove.




“Numeri alla mano”

Numeri alla mano, il bilancio è spaventoso: secondo il Ministero della Sanità, dal 7 Ottobre 2023, sono stati registrati esattamente 46.565 morti, oltre 13.000 di questi sono bambini. Numeri da catastrofe umanitaria. L’ONU segnala inoltre che circa il 98% dell’acqua che, ricordiamo, dovrebbe essere un bene essenziale per ogni essere umano, non è potabile. Di conseguenza i cittadini

Palestinesi, ormai ridotti allo stremo, sono costretti a bere acqua salata o contaminata, mettendo in pericolo la loro salute. Solo ieri, 1 Luglio, sono stati fucilati 13 cittadini Palestinesi che cercavano di raggiungere uno dei 4 centri della fondazione “
Gaza
Humanitarian Foundation”
che garantisce beni di prima necessità. In questo momento i centri sono ostacolati dall’ esercito Israeliano, che prova ad intercettare ogni residente Palestinese
che prova a raggiungere questa cooperativa.


Queste vite spezzate dalla follia israeliana, segnano una nuova pagina di storia fatta di violenza e ingiustizia. Finche questa occupazione continuerà a soffocare i diritti fondamentali, sanciti dall'ONU nel 1948,
 il Mondo e le democrazie non potranno più mostrare indifferenza di fronte a questa barbarie. Fino a quando la violenza sarà l’unico mezzo, la giustizia sarà solo un’illusione.

A cura di Stefano Pelliccia







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