Trump: in vigore il cessate il fuoco 



Nella notte tra il 23 e il 24 Giugno, il presidente degli USA Donald Trump, ha dichiarato sul suo social network “Truth” una tregua di 12 ore tra Israele e Iran. Vi prego di non violarla” ha affermato il leader della casa bianca. Dichiarazione che non ha trovato molto riscontro, poiché prima l’ Iran e poi Israele, hanno tempestivamente violato questo accordo.



L’inquilino di Washington ha preso subito posizione puntando il dito su entrambe le nazioni coinvolte: "state sbagliando, fermatevi ora o le conseguenze saranno molto gravi”. Le affermazioni del capo della Casa Bianca hanno un tono perentorio, più vicino alla minaccia che alla diplomazia, irrigidendo ulteriormente lo scenario Israelo-Iraniano. Questa situazione porta certamente a due conclusioni: la prima è la totale mancanza di iniziativa e di durezza politico-militare - da parte sia di Israele che dell’Iran- di scendere al tavolo negoziale, che potrebbe risultare decisivo per prevenire un ipotetico conflitto mondiale. La seconda, cari lettori, certifica e attesta la più totale incompetenza del leader della Casa Bianca, con discutibili qualità diplomatiche.


Nonostante le solide promesse elettorali fatte agli Americani, Il presidente Trump ha fatto tutto l’opposto di ciò che aveva più volte ribadito fino a Gennaio 2025, contribuendo alla nascita di un nuovo conflitto geopolitico. In definitiva, Trump non solo ha tradito le sue promesse, ma ha anche contribuito a inasprire le tensioni globali, dimostrando ancora una volta di quanto sia distante dalle responsabilità che un leader mondiale dovrebbe assumersi. Se da un lato il cessate il fuoco rappresentava un’ occasione storica per aprire un canale diplomatico tra due nemici storici come l’Iran e Israele, dall’altro ha finito per vanificare ogni possibilità di stabilizzazione concreta.


A pesare non è solo l'inefficacia dell'iniziativa , ma soprattutto l'assenza di una visione strategica e concreta, che va oltre la retorica. Le promesse di pace in campagna elettorale si sono scontrate con la realtà di una leadership incapace di governare la complessità geopolitica. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: Un leader che cambia rotta con questa disinvoltura, può davvero portare il Mondo verso una pace duratura?


a cura di Stefano Pelliccia




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